"Il Vignola" (bassorilievo), Basaldella Dino (1958)

http://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/IT-ER-X100MO04/HistoricOrArtisticProperty/124546 entità di tipo: MovableCulturalProperty

“La modernità avanzava: del Vignola era data espressività essenziale ed esistenziale nel pannello astratto informale di Basaldella, così sottolineato nell'importanza da Emilio Villa [1953, p. 59]: 'E’ necessario attendere il 1958 per vedere realizzato un altro pannello polimaterico, in cemento, pietre, marmi e metallo, per l’Istituto Barozzi di Modena. Del “vignola” disponiamo sia del disegno preparatorio, sia del bozzetto vincitore del concorso. Il polimaterico ci richiama alla mente quello di latisana: qui però il pannello rettangolare si presenta alla sola visione frontale. Dino sente l’opera e la realizza con maggiore grinta plastica: anche sostanzialmente suggestionato da Picasso, egli accentua il significato del modellato in cemento, utilizzando l’effetto (pittorico) dei primi piani realizzati con l’inserimento di altri materiali. La figura esce, così, prepotentemente dalla nichhia, sostenuta dai chiaroscuri che fanno da trama strutturale alle decise articolazioni dei primi piani, animati da una continua varietà compositiva; ora emergendo plasticamente, ora segnati dai fendenti degli inserimenti materici. La soluzione ottenuta dal Balsadella, più che derivare dalla stilizzazione della figura umana, è un’affermazione della razionalità costitutiva della composizione: evidente omaggio alla personalità del grande architetto vignolese cui l’opera stessa è dedicata.'” (Collina C., 2009, pp. 60-61)
"Il Vignola" (bassorilievo), Basaldella Dino (1958) 
Composizione astratta con simboli 
1958 
bassorilievo 
Basaldella Dino (1909 -1977) 
cemento 
bibliografia specifica: Collina C., Il percento per l'arte in Emilia-Romagna. La legge del 29 luglio 1949 n. 717: applicazioni ed evoluzioni del 2% sul territorio, Bologna, Compositori, 2009, 146 
Composizione astratta con simboli scolastici e professionali, come il compasso, un martello e il cornicione architettonico con la firma. 
“La modernità avanzava: del Vignola era data espressività essenziale ed esistenziale nel pannello astratto informale di Basaldella, così sottolineato nell'importanza da Emilio Villa [1953, p. 59]: 'E’ necessario attendere il 1958 per vedere realizzato un altro pannello polimaterico, in cemento, pietre, marmi e metallo, per l’Istituto Barozzi di Modena. Del “vignola” disponiamo sia del disegno preparatorio, sia del bozzetto vincitore del concorso. Il polimaterico ci richiama alla mente quello di latisana: qui però il pannello rettangolare si presenta alla sola visione frontale. Dino sente l’opera e la realizza con maggiore grinta plastica: anche sostanzialmente suggestionato da Picasso, egli accentua il significato del modellato in cemento, utilizzando l’effetto (pittorico) dei primi piani realizzati con l’inserimento di altri materiali. La figura esce, così, prepotentemente dalla nichhia, sostenuta dai chiaroscuri che fanno da trama strutturale alle decise articolazioni dei primi piani, animati da una continua varietà compositiva; ora emergendo plasticamente, ora segnati dai fendenti degli inserimenti materici. La soluzione ottenuta dal Balsadella, più che derivare dalla stilizzazione della figura umana, è un’affermazione della razionalità costitutiva della composizione: evidente omaggio alla personalità del grande architetto vignolese cui l’opera stessa è dedicata.'” (Collina C., 2009, pp. 60-61) 
Il Vignola 

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