"Ditelo con i fiori" (pannello architettonico), Bertozzi Giampaolo (1994)

http://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/IT-ER-X100BO17/HistoricOrArtisticProperty/124809 entità di tipo: MovableCulturalProperty

Bertozzi&Casoni realizzano nel 1994 il gioioso pannello neo Pop in ceramica, in straordinario equilibrio armonico con i volumi architettonici post-moderni. “Ditelo con i fiori non sarà il titolo ma certo è lo spirito progettuale con cui si è intrapresa la progettazione del pannello architettonico destinato alla collocazione in esterno presso l’Ospedale civile di Imola. Nel corso della realizzazione presso la Cooperativa Ceramiche di Imola – dalla quale sarà donato alla città – il pannello, di metri 11 per 8 di altezza, è stato soggetto a varianti e modifiche per meglio conformarsi alle esigenze contestuali. Nella prima versione il progetto per l’Ospedale civile della città di Imola includeva la realizzazione di una fontana . Cinque grandi vasi da parata posti a mo’ di colonnato fanno cortina ad un piccolo ponte per una passeggiata a velo d’acqua. Il Bozzetto di progetto del pannello nella sua versione definitiva. Lo studio formale verte sulla esigenza di conferire effetto volumetrico e tridimensionalità alla superficie piatta della parete con il semplice utilizzo di elementi in piccolo formato ed in basso rilievo. Il pannello è composto da formelle ed elementi tridimensionali in grés di vari formati; la superficie è rivestita da una copertura in smalto cristallizzato che conferisce stonalizzazioni cromatiche e preziosismi materici. (Frigeri B., 1993) Ben delineati da parte di Daolio lo spirito e l'interpretazione artistica di Bertozzi&Casoni: “[...] magnetica ossessione di coniugare tempi e modi dell’arte al di fuori di ogni schieramento didascalico e tassonomico[…]. [...] il percorso di Bertozzi & Casoni appare disegnato sulla falsariga di un accerchiamento di ciò che investiamo del potere della mimesi e, in fondo, della rivelazione. […arte] caratterizzante le categorie dell’eccesso della sur-modernità (M. Augè) […]può trovare una formalizzazione presente e simbolica [nelle loro opere] collocate sul confine tra luogo e non-luogo […] la vena eclettica, sincretica e antimonumentale dei due artisti si impenna in una sorta di modulazione dove il richiamo a Mondrian e al neoplasticismo si con-fonde con l’eco lontana del Nouveau realisme (Arman)abitata da iperrealismo.” (Daolio R., 2001, pp. 8-9) Sempre Daolio sottolinea che: “Oggetti e forme si scambiano i ruoli e contaminano la perentorietà della definizione di gadget “pubblicitario” quasi ad alleggerire il peso concettuale di un intervento all’interno dell’intero sistema dell’arte. La seduttività dei gadgets è tutta intrisa di leggerezza ironica e di freschezza comunicativa tanto da consentire e favorire il gioco o il calembour linguistico. Tuttavia si dimostra un abile pretesto per giocare di sponda e per ricondurre alla centralità della riflessione estetica.” (Daolio in Frigeri, 1993)
"Ditelo con i fiori" (pannello architettonico), Bertozzi Giampaolo (1994) 
Composizione floreale 
1994 
pannello architettonico 
Bertozzi Giampaolo (1957 ) 
Dal Monte Casoni Stefano (1961 ) 
ceramica policroma 
bibliografia di confronto: Daolio R., Bertozzi & Dal Monte Casoni snc, Sassuolo, Grafiche Zanichelli, 1993 
bibliografia di confronto: Frigeri B., Bertozzi & Dal Monte Casoni snc, Sassuolo, Grafiche Zanichelli, 1993 
bibliografia specifica: Collina C., Il percento per l'arte in Emilia-Romagna. La legge del 29 luglio 1949 n. 717: applicazioni ed evoluzioni del 2% sul territorio, Bologna, Compositori, 2009, 168 
Bertozzi&Casoni realizzano nel 1994 il gioioso pannello neo Pop in ceramica, in straordinario equilibrio armonico con i volumi architettonici post-moderni. “Ditelo con i fiori non sarà il titolo ma certo è lo spirito progettuale con cui si è intrapresa la progettazione del pannello architettonico destinato alla collocazione in esterno presso l’Ospedale civile di Imola. Nel corso della realizzazione presso la Cooperativa Ceramiche di Imola – dalla quale sarà donato alla città – il pannello, di metri 11 per 8 di altezza, è stato soggetto a varianti e modifiche per meglio conformarsi alle esigenze contestuali. Nella prima versione il progetto per l’Ospedale civile della città di Imola includeva la realizzazione di una fontana . Cinque grandi vasi da parata posti a mo’ di colonnato fanno cortina ad un piccolo ponte per una passeggiata a velo d’acqua. Il Bozzetto di progetto del pannello nella sua versione definitiva. Lo studio formale verte sulla esigenza di conferire effetto volumetrico e tridimensionalità alla superficie piatta della parete con il semplice utilizzo di elementi in piccolo formato ed in basso rilievo. Il pannello è composto da formelle ed elementi tridimensionali in grés di vari formati; la superficie è rivestita da una copertura in smalto cristallizzato che conferisce stonalizzazioni cromatiche e preziosismi materici. (Frigeri B., 1993) Ben delineati da parte di Daolio lo spirito e l'interpretazione artistica di Bertozzi&Casoni: “[...] magnetica ossessione di coniugare tempi e modi dell’arte al di fuori di ogni schieramento didascalico e tassonomico[…]. [...] il percorso di Bertozzi & Casoni appare disegnato sulla falsariga di un accerchiamento di ciò che investiamo del potere della mimesi e, in fondo, della rivelazione. […arte] caratterizzante le categorie dell’eccesso della sur-modernità (M. Augè) […]può trovare una formalizzazione presente e simbolica [nelle loro opere] collocate sul confine tra luogo e non-luogo […] la vena eclettica, sincretica e antimonumentale dei due artisti si impenna in una sorta di modulazione dove il richiamo a Mondrian e al neoplasticismo si con-fonde con l’eco lontana del Nouveau realisme (Arman)abitata da iperrealismo.” (Daolio R., 2001, pp. 8-9) Sempre Daolio sottolinea che: “Oggetti e forme si scambiano i ruoli e contaminano la perentorietà della definizione di gadget “pubblicitario” quasi ad alleggerire il peso concettuale di un intervento all’interno dell’intero sistema dell’arte. La seduttività dei gadgets è tutta intrisa di leggerezza ironica e di freschezza comunicativa tanto da consentire e favorire il gioco o il calembour linguistico. Tuttavia si dimostra un abile pretesto per giocare di sponda e per ricondurre alla centralità della riflessione estetica.” (Daolio in Frigeri, 1993) 
Ditelo con i fiori 

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