ambiente aperto con colonnato ellitticocon al centro un sarcofago davanti al quale sono figure allegoriche femminili sedute (dipinto murale), Muzzarelli Giuseppe (1813)

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L'ambientazione prospettica si deve a Giuseppe Muzzarelli, le figure a Vincenzo Rasori. Il dipinto fu riprodotto nella serie "Collezione scelta di sessanta monumenti sepolcrali del comune cimitero di Bologna", pubblicata da Nicola Salvardi nel 1825. Le mediocri condizioni del dipinto murale rendono le figure allegoriche femminili di difficile interpretazione.
ambiente aperto con colonnato ellitticocon al centro un sarcofago davanti al quale sono figure allegoriche femminili sedute (dipinto murale), Muzzarelli Giuseppe (1813) 
ambiente aperto con colonnato ellitticocon al centro un sarcofago davanti al quale sono figure allegoriche femminili sedute 
1813 
dipinto murale 
Muzzarelli Giuseppe (notizie-1800-1849-ca.) 
Rasori Vincenzo (1793 -1863) 
intonaco/ pittura a tempera 
bibliografia specifica: La Certosa di Bologna immortalità della memoria, Bologna, Compositori, 1998, pp. 191, 193 
bibliografia specifica: Le meraviglie di Bologna La Certosa di Bologna, Bologna, Santarini, 1993, V. VI, pp. 86, 93 
Dipinto murale che rappresenta una finta volta in muratura al di là della quale appare un ambiente semicircolare, racchiuso sullo sfondo da un doppio colonnato di forma ellittica. Al centro di questo spazio è rappresentato il sarcofago in prospettiva. Quest'ultimo è posto sopra un basamento a gradini su cui, in primo piano, sono sedute due figure femminili in abiti classici. Quella di sinistra ha la testa sostenuta dal braccio sinistro, in atteggiamento meditabondo. Quella di destra (l'Agricoltura) reca nella mano sinistra un falcetto, nella destra una piccola cornucopia. Oltre il colonnato si intravede un paesaggio boschivo in cui prevalgono i toni del verde e del marrone. 
L'ambientazione prospettica si deve a Giuseppe Muzzarelli, le figure a Vincenzo Rasori. Il dipinto fu riprodotto nella serie "Collezione scelta di sessanta monumenti sepolcrali del comune cimitero di Bologna", pubblicata da Nicola Salvardi nel 1825. Le mediocri condizioni del dipinto murale rendono le figure allegoriche femminili di difficile interpretazione. 

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