Recupero Palazzina della Casiglia (Sassuolo)

http://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/151884 entità di tipo: ArchitecturalOrLandscapeHeritage

progetto, restauro e cambio d'uso - Il progetto interviene sulla settecentesca Palazzina della Casiglia, dimora Estense voluta da Ercole Pio come casino di caccia e ville di delizie, per la sua localizzazione all’interno della tenuta di caccia. Il nucleo originale dell’edificio risale al 1560 e si connota per un recinto murato che racchiudeva uno dei più significativi giardini tardo cinquecenteschi della provincia. A partire dal 1749 sotto il duca Francesco III, si procede alla costruzione del padiglione residenziale e alla ristrutturazione del giardino, ad opera dell’architetto veneziano Pietro Bezzi e decorata dal pittore di corte Francesco Vellani. Alla fine del Settecento la realizzazione delle due ali laterali asimmetriche e porticate, determinano la caratteristica forma ad “U” dell’edificio visibile al momento dell’intervento di restauro negli anni novanta. Le parti originali sono a quell’epoca quasi irriconoscibili, nascoste dagli interventi interni ottocenteschi che modificano in modo significativo tanto la geometria interna quanto, esternamente, il volume, grazie alla sopraelevazione realizzata dall’ingegner Bernabei alla fine del XIX secolo. Il progetto di restauro e ridestinazione d’uso dell’edificio a sede della Confindustria Ceramica, conserva le caratteristiche spaziali determinate dai numerosi interventi nel corso del tempo e adatta gli ambienti alle esigenze di incontro di rappresentanza e di amministrazione dell’Associazione. Al piano terra si trovano la sala riunioni e il centro documentazione nelle ali laterali, mentre il corpo centrale, a fianco dell’atrio di ingresso, ospita gli uffici di ricezione, la sala del consiglio direttivo e la biblioteca. Il piano superiore rispecchia una distribuzione analoga. Nella parte centrale si trovano gli uffici della direzione mentre nei corpi laterali uffici e due sale riunioni. Il secondo piano duplica di fatto queste destinazioni d’uso mentre nella sopraelevazione è pensata una foresteria con spazi ricreativi. Il complesso si completa con il recupero del fabbricato colonico, destinandolo a spazi ricreativi al piano terra e a sala conferenze per 120 persone al primo piano.
Recupero Palazzina della Casiglia (Sassuolo) 
1992-1992 
Aulenti Gae (progetto) 
progetto, restauro e cambio d'uso - Il progetto interviene sulla settecentesca Palazzina della Casiglia, dimora Estense voluta da Ercole Pio come casino di caccia e ville di delizie, per la sua localizzazione all’interno della tenuta di caccia. Il nucleo originale dell’edificio risale al 1560 e si connota per un recinto murato che racchiudeva uno dei più significativi giardini tardo cinquecenteschi della provincia. A partire dal 1749 sotto il duca Francesco III, si procede alla costruzione del padiglione residenziale e alla ristrutturazione del giardino, ad opera dell’architetto veneziano Pietro Bezzi e decorata dal pittore di corte Francesco Vellani. Alla fine del Settecento la realizzazione delle due ali laterali asimmetriche e porticate, determinano la caratteristica forma ad “U” dell’edificio visibile al momento dell’intervento di restauro negli anni novanta. Le parti originali sono a quell’epoca quasi irriconoscibili, nascoste dagli interventi interni ottocenteschi che modificano in modo significativo tanto la geometria interna quanto, esternamente, il volume, grazie alla sopraelevazione realizzata dall’ingegner Bernabei alla fine del XIX secolo. Il progetto di restauro e ridestinazione d’uso dell’edificio a sede della Confindustria Ceramica, conserva le caratteristiche spaziali determinate dai numerosi interventi nel corso del tempo e adatta gli ambienti alle esigenze di incontro di rappresentanza e di amministrazione dell’Associazione. Al piano terra si trovano la sala riunioni e il centro documentazione nelle ali laterali, mentre il corpo centrale, a fianco dell’atrio di ingresso, ospita gli uffici di ricezione, la sala del consiglio direttivo e la biblioteca. Il piano superiore rispecchia una distribuzione analoga. Nella parte centrale si trovano gli uffici della direzione mentre nei corpi laterali uffici e due sale riunioni. Il secondo piano duplica di fatto queste destinazioni d’uso mentre nella sopraelevazione è pensata una foresteria con spazi ricreativi. Il complesso si completa con il recupero del fabbricato colonico, destinandolo a spazi ricreativi al piano terra e a sala conferenze per 120 persone al primo piano.  

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