Riqualificazione di Piazza XX Settembre (Modena)

http://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/151853 entità di tipo: ArchitecturalOrLandscapeHeritage

progetto e riqualificazione - Il progetto di sventramento dell’area compresa tra il vicolo del Bue e quello delle Vaccine è già inserito nel 1893 come parte del piano di risanamento che la città di Modena predispone recependo le direttive della legge 19 novembre 1894 (legge di Napoli) voluta da re Umberto I, che impone all’attenzione dei Comuni la necessità di una maggiore igiene delle aree del centro storico. L’opera, iniziata nel 1903, viene terminata in poco tempo. Il disegno della piazza, dedicata inizialmente a Guglielmo Marconi, è suddiviso in tre distinte aree, una lastricata su cui si trovano i marciapiedi, una acciottolata e una pavimentata a macadam, con al centro una fontana. La piazza è caratterizzata da un’eterogeneità dei fronti: quello settentrionale è definito dagli stretti lotti gotici a intonaco colorato delle tinte tipiche della città, mentre quello meridionale è dominato dall’aulica facciata a mattoni faccia a vista del palazzo Tagliazucchi, occupato in seguito dalla sede del Banco S. Geminiano e S. Prospero. Destinata a ospitare il mercato della frutta, essa si presenta quasi come un’estensione, a volte conflittuale, della vicina Piazza Grande. La vocazione commerciale dell’area si accresce negli anni Trenta, quando contestualmente alla creazione della Sala Borsa, nei locali del Palazzo Comunale, viene realizzato il mercato coperto. La struttura metallica in forme “tardo liberty” costituisce l’aspetto architettonicamente qualificante dell’edificio. Esso si suddivide in tre campate principali e due laterali minori, disposte parallelamente alla “direttrice” via Albinelli - via Mondatora. Un significativo momento di trasformazione dell’aspetto fisico della piazza nella direzione dell’eterogeneità prima indicata, ma non di quello funzionale, avviene negli anni Novanta con la creazione, su progetto dell’Ufficio tecnico comunale e degli architetti Paolo Portoghesi e Paolo Zermani, di una doppia fila di strutture metalliche adibite nuovamente a mercato, trasferite in altra sede nel 2009, fatto questo che ha riportato la piazza alla condizione di vuoto urbano d’inizio Novecento.
Riqualificazione di Piazza XX Settembre (Modena) 
1996-1996 
Portoghesi Paolo (progetto) 
Zermani Paolo (progetto) 
uff. tecnico del Comune (progetto) 
progetto e riqualificazione - Il progetto di sventramento dell’area compresa tra il vicolo del Bue e quello delle Vaccine è già inserito nel 1893 come parte del piano di risanamento che la città di Modena predispone recependo le direttive della legge 19 novembre 1894 (legge di Napoli) voluta da re Umberto I, che impone all’attenzione dei Comuni la necessità di una maggiore igiene delle aree del centro storico. L’opera, iniziata nel 1903, viene terminata in poco tempo. Il disegno della piazza, dedicata inizialmente a Guglielmo Marconi, è suddiviso in tre distinte aree, una lastricata su cui si trovano i marciapiedi, una acciottolata e una pavimentata a macadam, con al centro una fontana. La piazza è caratterizzata da un’eterogeneità dei fronti: quello settentrionale è definito dagli stretti lotti gotici a intonaco colorato delle tinte tipiche della città, mentre quello meridionale è dominato dall’aulica facciata a mattoni faccia a vista del palazzo Tagliazucchi, occupato in seguito dalla sede del Banco S. Geminiano e S. Prospero. Destinata a ospitare il mercato della frutta, essa si presenta quasi come un’estensione, a volte conflittuale, della vicina Piazza Grande. La vocazione commerciale dell’area si accresce negli anni Trenta, quando contestualmente alla creazione della Sala Borsa, nei locali del Palazzo Comunale, viene realizzato il mercato coperto. La struttura metallica in forme “tardo liberty” costituisce l’aspetto architettonicamente qualificante dell’edificio. Esso si suddivide in tre campate principali e due laterali minori, disposte parallelamente alla “direttrice” via Albinelli - via Mondatora. Un significativo momento di trasformazione dell’aspetto fisico della piazza nella direzione dell’eterogeneità prima indicata, ma non di quello funzionale, avviene negli anni Novanta con la creazione, su progetto dell’Ufficio tecnico comunale e degli architetti Paolo Portoghesi e Paolo Zermani, di una doppia fila di strutture metalliche adibite nuovamente a mercato, trasferite in altra sede nel 2009, fatto questo che ha riportato la piazza alla condizione di vuoto urbano d’inizio Novecento. 

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