Galleria Estense - Modena

http://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/IT-ER-MO020 entità di tipo: Museum

Istituita nel 1854 da Francesco V d'Austria Este, la Galleria comprende venti sale dedicate al patrimonio artistico dei duchi, esposto al pubblico in Palazzo Ducale fino al 1880 e riallestito dal 1894 nell'attuale sede del Palazzo dei Musei, per cura di Adolfo Venturi. Fanno parte delle collezioni estensi, smembrate in seguito alla devoluzione del 1598 e nuovamente impoverite nel 1746 dalla vendita di Dresda, capolavori della pittura e della scultura dal Trecento al Settecento e un ricco compendio di manufatti d'arte applicata (strumenti musicali, ceramiche, terrecotte, miniature, vetri, avori, armature). Alle proprietà ducali si sono in seguito unite la collezione del Marchese Obizzi donata ad Ercole III d'Este nel 1803 e le importanti raccolte Campori e Bariola, acquisite rispettivamente nel 1894 e nel 1906. Recentemente riallestito, il Museo Lapidario ha origine nel secondo decennio del XIX secolo (1828) per volontà del duca Francesco IV d'Este che lo destinò alla pubblica fruizione. Accanto ad una serie di epigrafi già presenti nelle raccolte estensi ospita un'importante serie di sarcofagi romani e un nucleo di materiali lapidei di età medioevale e moderna provenienti dalla chiesa di S. Agostino. Completano il patrimonio del lapidario numerose testimonianze che illustrano la storia del territorio di Mutina dalla fondazione della città in avanti. Il percorso della quadreria si apre con la sezione dei primitivi, dove sono esposte opere di epoca compresa tra il XIV e il XV secolo. Qui figurano dipinti di Simone dei Crocefissi, Barnaba e Tommaso da Modena, Agnolo e Bartolomeo degli Erri, insieme a Cosmè Tura, rappresentano poi la pittura d'ambito modenese e ferrarese, protagonista della sala successiva. Seguono Francesco Bianchi Ferrari, Cima da Conegliano, Vincenzo Catena, Andrea Solario, Gian Francesco Caroto, Francesco Zaganelli, Giovanni Francesco Maineri, Boccaccio Boccaccino. Girolamo da Carpi, Garofalo, Niccolò dell'Abate, Dosso Dossi documentano la produzione figurativa d'area padana insieme a Correggio e Lelio Orsi, autore degli affreschi staccati dalla Rocca Gonzaga di Novellara. Tintoretto, Veronese, Jacopo Bassano, El Greco, Palma il Giovane , Pietro della Vecchia e Domenico Fetti sono tra i protagonisti del primo salone, mentre nei due vasti ambienti contigui si allineano opere del Seicento emiliano. Di particolare interesse gli ovali di Agostino, Annibale e Ludovico Carracci per il ferrarese Palazzo dei Diamanti, cui fanno seguito dipinti di Guido Reni, Francesco Stringa, Alessandro Tiarini, Scarsellino, Guercino e ancora Camillo Filippi, Bastarolo, Spada, Ferrari, Schedoni, Lana, Gennari, Bononi, Procaccini, Tournier, Le Brun, Strozzi, Reni, Cignani, Sustermans, Rosa. Celeberrimo il ritratto del duca Francesco I eseguito da Velasquez. Conclude l'itinerario di visita una rassegna sulla pittura del Settecento, con opere di Guardi, Carlevarijs, Traversi e Rosalba Carriera. Nel Museo estense sono visitabili le raccolte ducali di antichità, sculture, maioliche, strumenti musicali, oggetti in materiali preziosi. Nell'atrio, dov'è allestita una campionatura di questo ingente patrimonio, trovano posto alcune terrecotte di produzione apula insieme a bronzetti di ambito etrusco italico e romano, pietre dure, smalti, cristalli di rocca e oggetti esotici e avori, tra i quali la sella da parata del duca Ercole I. Nella raccolta delle sculture, oltre allo straordinario busto di Francesco I di Gian Lorenzo Bernini si annoverano il cofano nuziale degli Embriachi, opere rinascimentali in bronzo di Bertoldo di Giovanni, Vittoria dalla Porta, Jacopo Alari Bonacolsi detto l'Antico, autore del celebre Vaso Gonzaga, Giambologna, Tacca, Duquesnoy. Tra gli esempi più pregevoli della produzione dei plasticatori emiliani del Cinquecento si segnalano la Testa di vecchio di Guido Mazzoni e le sculture di Antonio Begarelli. Nelle stanze successive altre rarità collezionistiche, tra le quali coralli, un uovo di struzzo e cristalli testimoniano del gusto raffinato della corte estense insieme ad alcuni straordinari arredi, tra i quali lo scrittoio da viaggio di Leone Leoni e lo scrigno in ambra del XVII secolo. Al centro dell'XI sala la celebre arpa doppia di Gian Battista Iacomelli e Giulio Marescotti rappresenta la sezione dedicata agli strumenti musicali con il violino e il violoncello di Domenico Galli, unici nel loro genere, e i cosiddetti strumenti muti, cioè realizzati in marmo. Il Medagliere è costituito da cinque collezioni di monete, medaglie, gemme, placchette raccolte a Ferrara dagli Estensi, esposte insieme a coni e punzoni della zecca modenese. Tra le medaglie si segnalano alcuni pezzi pregevoli eseguiti da Pisanello per il duca Leonello, di Petracino da Firenze per il duca Borso e dello Sperandio da Mantova per Ercole e Sigismondo d'Este. Non mancano esemplari più tardi di Giovanni Antonio da Foligno e Giovanni Cristoforo Romano, fino alla serie metallica di casa Savoia, novanta medaglie con i ritratti della famiglia.
Established in 1854 by Francesco V d'Austria Este, the Galleria features twenty rooms dedicated to the artistic patrimony of the Dukes of Este, which had been on public display in Palazzo Ducale until 1880. In 1894, the collections were moved to their current home in Palazzo dei Musei under the guidance of Adolfo Venturi. The collections of the Dukes of Este, which were taken apart after the 1598 devolution and impoverished once again by 1746 sale of many of the most valuable items to Frederick Augustus I of Saxony, include masterworks of painting and sculpture from the 14th to the 18th centuries and a large collection of applied art (musical instruments, ceramics and terracotta pottery, miniatures, glassworks, ivory items, armour). The Ducal properties were subsequently enriched by the collection of the Marquis Obizzi donated to Ercole III d'Este in 1803 and by the large Campori and Bariola collections, acquired respectively in 1894 and 1906. The recently renovated Lapidarium dates back to 1828; it was commissioned by Duke Francesco IV d'Este and destined for public use. Along with a series of epigraphs from the Ducal collections, the Lapidarium also houses a large series of Roman sarcophagi and a series of Medieval and modern stone fragments from the church of S. Agostino. Finally, the Lapidarium features many items that document the history of the Modena area from the foundation of the city (known in Latin as Mutina) to the present. The painting gallery begins with a section on early Renaissance paintings, with works from the 14th and 15th centuries by artists such as Simone dei Crocefissi, Barnaba and Tommaso da Modena. Agnolo and Bartolomeo degli Erri, along with Cosmè Tura, represent artists from the Modena and Ferrara schools, featured in the next room. Figurative art from the Po Plain is represented by Francesco Bianchi Ferrari, Cima da Conegliano, Vincenzo Catena, Andrea Solario, Gian Francesco Caroto, Francesco Zaganelli, Giovanni Francesco Maineri, Boccaccio Boccaccino. Girolamo da Carpi, Garofalo, Niccolò dell'Abate, and Dosso Dossi, along with Correggio and Lelio Orsi, the author of the frescos originally painted in Novellara’s Rocca Gonzaga. The first large hall features works by Tintoretto, Veronese, Jacopo Bassano, El Greco, Palma Giovane, Pietro della Vecchia and Domenico Fetti, while the two large adjacent rooms feature 17th century paintings from Emilia. Of particular interest are the ovals painted by Agostino, Annibale and Ludovico Carracci for Ferrara’s Palazzo dei Diamanti, which are followed by paintings by Guido Reni, Francesco Stringa, Alessandro Tiarini, Scarsellino, Guercino, Camillo Filippi, Bastarolo, Spada, Ferrari, Schedoni, Lana, Gennari, Bononi, Procaccini, Tournier, Le Brun, Strozzi, Reni, Cignani, Sustermans, and Rosa. Velasquez’s portrait of Duke Francesco I is world-renowned. The visit ends with an overview of 18th century painting, with works by Guardi, Carlevarijs, Traversi, and Rosalba Carriera. The Museum also features the Ducal collections of antique items, sculptures, majolica pottery, musical instruments, and objects fashioned out of precious materials. The atrium displays some of this extensive patrimony, including some Iapygian terracotta items, along with small Etruscan bronze statues, gemstones, enamel, quartz and ivory items, exotic objects, and Duke Ercole I’s ceremonial saddle. The sculpture collection features Gian Lorenzo Bernini’s extraordinary bust of Francesco I along with the Embriachi family’s nuptial coffer, Renaissance-era bronze sculptures by Bertoldo di Giovanni, Vittoria dalla Porta, Jacopo Alari Bonacolsi known as Antico – author of the famous Gonzaga Vase - Giambologna, Tacca, and Duquesnoy. Some of the best examples of the work of 16th century sculptors from Emilia include Giudo Mazzoni’s Testa di vecchio and Antonio Begarelli’s sculptures. The following rooms display yet more rarities, including corals, an ostrich egg, and crystals, testifying to the refined tastes of the Este court, and some extraordinary furniture, such as the writing desk Leone Leon used in his travels and an 18th century amber casket. In the middle of Room XI, Gian Battista Iacomelli and Giulio Marescotti’s famous double harp introduces the section dedicated to musical instruments, which also features Domenico Galli’s unique violin and cello, as well as the so-called “mute instruments”, made out of marble. The Medagliere comprises five collections of coins, medals, gemstones, and plaques collected in Ferrara by the Este dynasty, along with punches and dies from the Modena mint. Noteworthy medals include some crafted by Pisanello for Duke Leonello, by Petracino of Florence for Duke Borso, and by Sperandio of Mantua for Dukes Ercole and Sigismondo d'Este. There are also later pieces by Giovanni Antonio da Foligno and Giovanni Cristoforo Romano and a series of ninety medals of the House of Savory, featuring portraits of family members.
Galleria Estense - Modena 
Galleria Estense 
IT-ER-MO020 
44.648187 
10.921105 
1884 

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