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Stemma del Comune di Bologna
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Inquadrato: nel 1° e nel 4° di argento alla croce di rosso, col capo d'Angiò; nel 2° e nel 3° d'azzurro al motto "Libertas" in lettere d'oro, posto in banda.<br/>La prima attestazione dello stemma del comune di Bologna risale al 1259, in un disegno in margine agli Statuti, ma molto probabilmente esso è più antico di vari decenni. Lo stemma originario aveva solo la croce rossa, alla quale fu aggiunto sul finire del secolo il "capo d'Angiò", segno distintivo della fazione guelfa, alla quale Bologna tradizionalmente aderiva. Nel "sigillum civitatis" del 1264 compare una veduta delle mura, sostituite poi, già tra la fine del XIII secolo e il 1322, dalla figura di S. Pietro (che stava anche nel sigillo del "Popolo") accompagnata da due scudetti con la croce e lo stemma angioino. La legenda del sigillo, in versi leonini, con l'allusione all'Università, recitava: "Petrus ubique pater legum Bononia mater". Sul finire del Trecento, dopo aver subito alcune signorie, Bologna restaurò la forma di governo repubblicana: fu allora, a partire dal 1366 circa, che comparve il secondo simbolo della città, il motto "Libertas" d'oro, posto in banda nel campo azzurro, che finì per essere considerato lo stemma proprio del "Popolo". Dalla metà del XV secolo i due stemmi ? croce e motto ?, che prima comparivano affiancati in scudi distinti, vengono uniti in un solo scudo "inquartato", nella forma divenuta stabile fino ad oggi. L'ultimo elemento caratteristico dello stemma, il leone, tipico della monetazione cittadina, fece la sua comparsa come sostegno dello scudo nel XVI secolo e fu infine ridotto alla sola testa, vista di fronte, posta sul margine superiore dello stesso. Il "capo d'Angiò", il leone e talvolta la croce si trovano spesso negli stemmi dei comuni della provincia, come simbolo dell'appartenenza all'antico contado bolognese.
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Dcg 6 novembre 1937
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Marco Foppoli