Castello di Formigine

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Le cronache modenesi riportano al 1201 l’erezione del castello, a rafforzare una torre difensiva preesistente. Apparteneva alla comunità modenese a quel tempo in conflitto con la città di Reggio per la derivazione delle acque del Secchia a scopo di approvvigionamento urbano. In seguito e sino al 1358 fu in mano alla famiglia Adelardi col beneplacito modenese e furono gli Adelardi che lo ristrutturarono conferendogli l’aspetto ora in gran parte mantenutosi, estromettendo fra l’altro l’antico borgo che era protetto nel suo perimetro fortificato. Nel 1363 la rocca fu presa da Bernabò Visconti, ma repentinamente ritornò agli Estensi che poi, nel 1405, lo infeudarono ai Pio di Carpi, famiglia che resse Formigine per circa due secoli. I Pio successivamente gli diedero un’impronta residenziale con abbellimenti alle sale interne. L’assassinio di Marco Pio nel 1599 fece ritornare il castello agli Estensi. Perduta col passare degli anni la sua funzione militare venne ceduto nel 1648 alla famiglia dei marchesi Calcagnini. Nel corso del Settecento i fossati vennero colmati e un ponte in pietra sostituì all’ingresso quello levatoio. Gravemente danneggiata nel 1945 da un bombardamento che fece una ventina di vittime fra coloro che vi si erano rifugiati, la rocca venne acquisita dal comune, restaurata e adibita a Municipio sino al 2002. In occasione dell’ottavo centenario della fondazione sono stati condotti ampi restauri che si sono conclusi nel 2007.
Il castello è costituito da un ampio perimetro fortificato di forma rettangolare di circa 95 metri per 80. I corpi di fabbrica principali si allineano sul fronte orientale, ove si apre l’ingresso affiancato da un’alta torre coronata da beccatelli e merlature. Oltre a questa, al vertice sud orientale se ne alza un’altra d’inferiore altezza. Lo spazio interno, chiuso da mura, è interamente coperto da un’area a verde.
Si accede da una porta che reca ancora gli elementi portanti del ponte levatoio. Si entra da scale frutto di un restauro novecentesco nel fabbricato principale che mostra verso l’interno le bucature di due ordini di logge. Al piano inferiore si trova un ristorante, mentre in quello superiore c’è l’aula del Consiglio Comunale che è anche sala per conferenze; altri ambienti sono adibiti a luogo di riunione o a eventi espositivi. Nella corte interna campagne di scavo condotte fra il 1999 e il 2006 hanno messo in luce notevoli tracce dell’insediamento di Formigine fra il IX e l’XI secolo, fra cui i resti della chiesa di S. Bartolomeo e dell’attiguo cimitero. Un luogo di ristoro è stato ricavato alla base del corpo d’ingresso con conseguente accesso al fossato interno. Negli ambienti del corpo di guardia, della torre principale e della torre angolare di sud est installazioni multimediali raccontano vicende della vita del castello e del borgo dando luogo a un singolare museo e centro di documentazione.
Castello di Formigine 
Castello di Formigine 
204715 
44.5752434 
10.846125000000029,16 
Formigine sta in posizione quasi mediana fra l’urbanizzazione modenese e le prime pendici collinari appenniniche. Si raggiunge (km 12) dal casello di Modena Nord. Oltre a Modena (km 10), città d’arte di grande rilievo, si raggiunge in breve (km 4,5) Montale, ove si può visitare il Parco archeologico e Museo all’aperto della Terramara di Montale che illustra la civiltà terramaricola presente nella pianura padana nella metà del secondo millennio a.C. Le tracce di fortificazioni che circondavano il villaggio sono evidenziate in un percorso segnalato; ricostruzioni in scala al vero mostrano una parte della terramara con fossato, terrapieno, palizzata difensiva e due abitazioni con arredi, utensili, armi e abiti riprodotti. Verso est, a Castelnuovo Rangone (km 9,4), nel piccolo centro storico, si nota un torrione quattrocentesco con merli e caditoie, resto della rocca medievale che fu anche dei Pico della Mirandola e poi dei Rangoni, dal Trecento feudatari di territori a sud est di Modena. Sei chilometri a sud est c’è Maranello arcinota per la fabbrica delle auto Ferrari. Vicino allo stabilimento si trova il Museo Ferrari che espone alcuni modelli esemplificativi, immagini, filmati, cimeli. Alle prime pendici collinari c’è il castello di Spezzano (vedi scheda) e poco distante da questo (km 2) Fiorano, ove sul colle sovrastante il paese si erge il santuario della Beata Vergine del Castello, elegante architettura di metà Seicento opera di Bartolomeo Avanzini. Poco oltre c’è Sassuolo, dove si trova il Palazzo Ducale, anch’esso progettato da Bartolomeo Avanzini nel 1634, integrando il preesistente castello dei Pio. Reca all’interno una ricca decorazione scultoria, di stucchi e di pitture murali (fra queste opere di Jean Boulanger, Angelo Michele Colonna, Agostino Mitelli). 

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