"Altorilievo" (altorilievo), Scarabelli Davide (1990)

http://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/IT-ER-X100MO06/HistoricOrArtisticProperty/124573 entità di tipo: MovableCulturalProperty

La scelta di sculture in metallo è fortemente legata agli scarti della società consumistica odierna, al ciclo produttivo siderurgico e meccanico. Tali ambiti di ricerca generano inevitabilmente un forte legame delle sculture di Scarabelli col filone del ready-made. L'obiettivo dell'artista è quello di fornire al materiale escluso dal ciclo produttivo, un'identità e quindi un'immagine propria e originale. Da qui consegue una strettissima relazione tra opera e autore, come evidenzia Crispolti (1976): “[...] per Scarabelli il fare sculture, il costruire immagini ed emblemi di proprio riscontro onirico, è un conquistare una propria identità umana prima che culturale, ma culturale anche, cioè di pienezza critica di tale umanità”. Ecco dunque che l'opera su cui Scarabelli proietta non solo le proprie capacità manuali ma anche i sogni, gli incubi e i ricordi tutti collegati alla cultura materiale della sua terra (l'Appennino modenese), può essere considerata non tanto un punto d'arrivo quanto più uno strumento di conquista. Conquista di una propria identità umana in primis e culturale poi. Questa duplice conquista è fortemente connessa (non a caso) ai mezzi usati per fare scultura (particolarmente moderni) con cui Scarabelli riesce ad esprimere la storia della cultura agricola, materiale, “povera” ma per dirla con Crispolti infinitamente sapiente.
"Altorilievo" (altorilievo), Scarabelli Davide (1990) 
Composizione astratta 
1990 
altorilievo 
Scarabelli Davide (1942 ) 
acciaio 
bibliografia specifica: Collina C., Il percento per l'arte in Emilia-Romagna. La legge del 29 luglio 1949 n. 717: applicazioni ed evoluzioni del 2% sul territorio, Bologna, Compositori, 2009, 148 
La scelta di sculture in metallo è fortemente legata agli scarti della società consumistica odierna, al ciclo produttivo siderurgico e meccanico. Tali ambiti di ricerca generano inevitabilmente un forte legame delle sculture di Scarabelli col filone del ready-made. L'obiettivo dell'artista è quello di fornire al materiale escluso dal ciclo produttivo, un'identità e quindi un'immagine propria e originale. Da qui consegue una strettissima relazione tra opera e autore, come evidenzia Crispolti (1976): “[...] per Scarabelli il fare sculture, il costruire immagini ed emblemi di proprio riscontro onirico, è un conquistare una propria identità umana prima che culturale, ma culturale anche, cioè di pienezza critica di tale umanità”. Ecco dunque che l'opera su cui Scarabelli proietta non solo le proprie capacità manuali ma anche i sogni, gli incubi e i ricordi tutti collegati alla cultura materiale della sua terra (l'Appennino modenese), può essere considerata non tanto un punto d'arrivo quanto più uno strumento di conquista. Conquista di una propria identità umana in primis e culturale poi. Questa duplice conquista è fortemente connessa (non a caso) ai mezzi usati per fare scultura (particolarmente moderni) con cui Scarabelli riesce ad esprimere la storia della cultura agricola, materiale, “povera” ma per dirla con Crispolti infinitamente sapiente. 
Altorilievo 

risorse dalla linked data cloud

DATA

Licensed under Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)