Musei Palazzo dei Pio - Carpi

http://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/IT-ER-MO063 entità di tipo: Museum

Il Palazzo dei Pio propone tre percorsi espositivi integrati - il Museo della Città, il Museo del Palazzo e il Museo del Deportato - che offrono un quadro esauriente delle vicende cittadine e dell’ingente patrimonio storico-artistico sedimentatosi localmente nel corso secoli. Il Museo della Città espone le testimonianze della storia sociale, culturale, artistica e artigianale della città di Carpi dall'antichità ai giorni nostri. Si tratta del riallestimento del precedente Museo civico che ha previsto il riordino delle collezioni in chiave cronologica. Le raccolte comprendono materiali eterogenei che vanno dalle produzioni ceramiche, alle scagliole e ai cimeli risorgimentali, passando per volumi a stampa e documenti, ma anche per frammenti architettonici e decorativi della città. Da macchinari, attrezzi e documentazione multimediale inerente le attività agricole si perviene quindi alla produzione del truciolo fino alla più recente attività imprenditoriale dell'abbigliamento tessile. Il Museo del Palazzo si suddivide in tre nuclei espositivi: l'appartamento nobile, la xilografia, la pinacoteca. Il primo si caratterizza per un insieme eterogeneo di materiali di epoca rinascimentale: dipinti, affreschi strappati, ceramiche, terrecotte e tavolette da soffitto. Il secondo presenta al pubblico il patrimonio xilografico, uno dei principali nuclei della collezione museale; la sezione conserva infatti i sette fogli di Ugo da Carpi, xilografie ottenute mediante una particolare tecnica artistica, matrici lignee e opere di artisti contemporaeni. Il terzo nucleo è costituito dalla pinacoteca, che riunisce opere pittoriche e disegni dal XV al XX secolo. Nel dicembre 2007 è stata inaugurata, in seguito a restauri, l’ala del Palazzo con l’annessa Loggia. Inoltre, in collaborazione con il Festival di Filosofia 2007, si è svolta la mostra "Rabanus Maurus" sulle opere grafiche di Mimmo Paladino, pittore, scultore, fotografo e scenografo, e la personale di Alberto Manzi con "Non è mai troppo tardi: storia di un maestro". Sono state ospitate recentemente "Genti" (2007) esposizione personale di ritratti dell'artista Enrica Melotti, "Luna d'Agosto" (2008) con scatti fotografici di Francesco Cocco e Paolo Santini, "Il canto del corpo elettrico" (2009) mostra d'arte contemporanea e digitale nata all'interno della prima edizione di Direct Digital e nel 2010 la retrospettiva "Olivo Barbieri, Opere scelte 1978 – 2010".  Il Museo della Città, costituito nel 1895 come Museo civico, venne inaugurato nel 1914 nelle sale del Castello di Carpi, infeudato nel 1331 ai Pio di Savoia che qui animarono una delle corti più prestigiose dell'umanesimo padano. Dell'antico splendore testimoniano, oltre al cortile di gusto bramantesco, documentato nel 1509, alcuni ambienti del castello: la Torre di Passerino Bonacolsi, con decorazioni tardogotiche degli inizi del XV secolo, la sala dei cervi, la stanza dei re, con frammenti delle antiche ornamentazioni, il Salone dei Mori, affrescato dal forlivese Giovanni del Sega nel 1506, le Sale dei Trionfi, ispirate al celebre ciclo pittorico di Schifanoia, e l'elegante cappella rinascimentale, dipinta agli inizi del Cinquecento da Bernardino Loschi, autore delle decorazioni della sala ornata. Nel percorso espositivo si conserva una parte dell'ornamentazione trecentesca della Rocca Nuova. Sono stati esposti nella sala del forno alcuni affreschi commissionati da Alberto III Pio a Giovanni del Sega per la facciata del palazzo su Borgogioioso, l'attuale piazza dei Martiri. Il patrimonio del museo, incrementato nel 1913 dal lascito Foresti, raccoglie opere dal XV al XVIII secolo riferibili in prevalenza all' ambito locale ed emiliano: Loschi, Del Sega, Mastelletta, Calvaert, Scarsellino, Stringa, Massari, Caula, Frà Stefano da Carpi, con la sola eccezione dei dipinti dei veneti Vincenzo Catena e Palma il Giovane, del calabrese Mattia Preti e dello spagnolo Jusepe de Ribera, cui si attribuisce il Filosofo. L'Ottocento è rappresentato da una cospicua rassegna di tele di Adeodato Malatesta, Giovanni Muzzioli, Luigi Asioli, Albano Lugli, Fermo Forti, Lelio Rossi, Andrea Becchi, Carlo Grossi, Vittorio Guandalini che documentano poi la vivace produzione pittorica locale del XIX secolo, mentre per il Novecento si segnalano opere di Casanova, Salvarani, Baschieri, Bisi, Voltolini, Mazelli, Beltrami, Casarini e Guttuso. Completano il patrimonio del museo altre raccolte: di sculture, in prevalenza in terracotta e di ambito locale, di ceramiche a graffito, dal Cinque al Settecento, di vetri e di ventagli. Nella loggia sud sono esposte piccole collezioni di medaglie e di monete di interesse locale, ferri battuti, armi, bronzi, arredi sacri e oreficerie. Arredano le stanze del castello mobili e cornici dal XVI al XVIII secolo ma soprattutto pregevoli paliotti in scagliola, peculiarità dell'artigianato artistico carpigiano. Il nucleo di cimeli risorgimentali include documenti e memorie relative ad alcune figure locali di primo piano legate a questo periodo storico e all’unificazione del Paese. Di particolare interesse il ritratto di Ciro Menotti di Adeodato Malatesta, i documenti e le onorificenze del generale Manfredo Fanti, ritratto nel celebre bozzetto di Paolo Troubetzkoy, nonché il Ritratto di Garibaldi di E. Ximenes. Nella sezione archeologica sono raccolti reperti locali che documentano gli antichi insediamenti delle terramare dell'età del Bronzo fino all'epoca post classica. Da segnalare gli interessanti materiali relativi all'età del bronzo provenienti dalla terramara in località Savana presso Cibeno. Organizzata nella loggia di Ponente del castello dei Pio, la sezione etnografica ospita una ricca documentazione relativa all'industria carpigiana del truciolo, rappresentata da una cospicua serie di antichi strumenti di lavorazione che illustrano l'altissima qualità tecnica raggiunta in quel settore nel corso del XIX secolo.
Palazzo dei Pio houses three Museums: the City Museum, the Museum of Palazzo dei Pio, and the Museum of the Deportee. Together, they provide an exhaustive overview of city’s history and its remarkable artistic heritage, acquired over the course of time. The City Museum documents the social, cultural, artistic, and artisanal history of the city of Carpi from antiquity to the present. It is an updated version of the former Civic Museum, with collections arranged in chronological order. The collections feature a great deal of heterogeneous material, from pottery to terracotta works, scagliola objects to mementos from Italian unification, printed books and documents, fragments and decorations from the city’s architecture, agricultural tools and multi-media documentation of farming activities, the production of wood chips and the recent development of the clothing industry. The Museum of Palazzo dei Pio has three sections: the appartamento nobile (nobleman’s quarters), the woodcut gallery, and the Art Gallery. The first features a collection of heterogeneous items from the Renaissance era: paintings, torn frescos, pottery, terracotta, and painted ceiling boards. The second displays woodcuts, which are particularly well represented in the Museum’s collection. They include seven woodcuts by Ugo da Carpi, made using a unique artistic technique, wooden supports, and works by contemporary artists. The Art Gallery displays paintings and drawings from the 15th to the 20th centuries. In 2007, after the completion of restoration work, the wing of the palace annexed to the Loggia was re-opened to the public. In addition, in collaboration with the 2007 Philosophy Festival, the museum hosted Rabanus Maurus, an exhibition on the graphic art of Mimmo Paladino – who is also a painter, sculptor, photographer, and scenographer – and Alberto Manzi’s personal exhibition “Non è mai troppo tardi: storia di un maestro”. More recently, the museum hosted “Genti” (2007), a personal exhibition of portraits by Enrica Melotti; “Luna d’Agosto” (2008), with photographs by Francesco Cocco and Paolo Santini; "Il canto del corpo elettrico" (2009), a contemporary and digital art exhibition that originated during the first edition of the Direct Digital festival, and a 2010 retrospective on Olivo Barbieri, “Opere scelte 1978 – 2010”.  The City Museum, first instituted in 1895 as the Civic Museum, was inaugurated in 1914 in Carpi Castle. The Pio di Savoia family became the castle’s feudal lords in 1331, and their court became of the most prestigious hubs of Renaissance humanism in the Po Plain area. The ancient splendour of the castle is evidenced by the Bramantesque courtyard, which dates back to 1509, and many of its rooms: the Passerino Bonacolsi Tower, with its early 15th century late Gothic decorations; the hall of stags; the hall of kings, with fragments of its ancient decorations; the Hall of Moors, with frescos painted by the Forlì-born artist Giovanni del Sega in 1506; the Halls of Triumph, inspired by Schifanoia’s famous cycle of paintings; and the elegant Renaissance chapel, with early 16th century paintings by Bernardino Loschi, who was also the author of the hall’s decorations. The exhibition displays parts of the 14th century decorations from the Rocca Nuova fortress. The Sala del Forno displays some frescos commissioned by Alberto III Pio to Giovanni del Sega for the palace’s facade overlooking Borgogioioso, currently Piazza dei Martiri. The Museum’s collection, augmented in 1913 by the Foresti endowment, includes works from the 15th to the 18th centuries, mostly by artists from Carpi or elsewhere in Emilia: Loschi, Del Sega, Mastelletta, Calvaert, Scarsellino, Stringa, Massari, Caula, and Frà Stefano da Carpi. The only exceptions are paintings by Vincenzo Catena and Palma the Younger, both from Veneto, Mattia Preti, from Calabria, and the Spaniard Jusepe de Ribera, to whom The Philosopher is attributed. The 19th century is represented by a significant number of paintings by Adeodato Malatesta, Giovanni Muzzioli, Luigi Asioli, Albano Lugli, Fermo Forti, Lelio Rossi, Andrea Becchi, Carlo Grossi, and Vittorio Guandalini, testifying to a lively local artistic scene at that time. The 20th century is represented by works by Casanova, Salvarani, Baschieri, Bisi, Voltolini, Mazelli, Beltrami, Casarini, and Guttuso. The Museum’s holdings are rounded out by other collections: sculptures, most of which are in terracotta and by local artists; graffito pottery from the 16th to the 18th centuries; glassworks; and fans. The southern loggia displays small collections of medals and coins of local interest, wrought iron works, weapons, bronzes, sacred furnishings, and jewellery. The castle’s rooms are decorated with furniture and frames from the 16th to 18th centuries, and especially by valuable scagliola antependia, a specialty of Carpi’s artisans . The collection of mementos from the time of Italian unification includes documents and memories from local notables who played leading roles during that era. Noteworthy items include Adeodato Malatesta’s portrait of Ciro Menotti, General Manfredo Fanti’s documents and decorations, Paolo Troubetzkoy’s famous sketch portrait of the general himself, and E. Ximenes’ portrait of Garibaldi. The archaeological section displays local material documenting ancient Terramare settlements from the Bronze age until the Post-Classical Age. These include interesting Bronze Age material from the Terramare settlement of Savana near Cibeno. The ethnographic section is located in the eastern loggia, and extensively documents Carpi’s wood chips industry, through a large series of ancient work instruments illustrating the extremely high technical quality achieved by the industry during the 19th century.
Musei Palazzo dei Pio - Carpi 
Musei Palazzo dei Pio 
IT-ER-MO063 
44.7833733063359 
10.885788202285767 
1914 

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