Antico Cimitero Ebraico - Bologna

http://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/IT-ER-LC-00144 entità di tipo: CulturalInstitutionOrSite

La vasta area occupata dal cimitero ebraico medievale è compresa nell’isolato delimitato dalle vie Orfeo, de’ Buttieri, Santo Stefano e Borgolocchi. Le indagini archeologiche, avviate per la costruzione di un condominio, hanno interessato solo una parte dell’area funeraria, della quale non si conosce l’estensione completa. Lo scavo ha raggiunto una profondità di circa 5 metri, permettendo di portare alla luce testimonianze archeologiche dall’età preistorica all’età moderna. Di estremo interesse è la fase compresa tra XIV e XVI secolo, momento in cui l’area è destinata al cimitero: le circa 400 tombe indagate presentano un’organizzazione molto sistematica, con una disposizione per file parallele orientate nord-sud, soprattutto nel settore occidentale. Per rispettare il precetto dell’individualità della sepoltura, le tombe sono distanziate tra loro da una fascia di rispetto. I defunti, tranne alcuni casi isolati, sono collocati in posizione supina, con il capo collocato a ovest, le braccia distese lungo i fianchi o disposte sul petto. Le fosse sepolcrali contenevano casse di legno chiuse con chiodi di ferro, al cui interno i defunti erano deposti avvolti in sudari, secondo le tradizioni religiose ebraiche. Sui corpi dei defunti sono stati rilevati i segni evidenti di una sistematica attività di danneggiamento delle salme, che ha determinato la manomissione di circa la metà delle sepolture. A causa dei danneggiamenti subiti, non si conservano nella sede originale le lapidi e i segnacoli delle tombe, ma la loro presenza è ricostruibile dalle strutture murarie conservate che dovevano esserne le basi. L’attività di manomissione delle sepolture di via Orfeo sembra rispondere a una razionale volontà di depredare eventuali elementi di corredo e di distruggere qualunque traccia della memoria delle tombe ebraiche.  Le fonti storiche e archivistiche permettono di indicare con precisione il periodo di uso dell’area di via Orfeo come cimitero ebraico. L’Archivio di Stato di Bologna conserva il riassunto dell’atto notarile,datato 8 agosto 1393, con cui Elia ebreo di Orvieto acquista l’appezzamento di terra ortiva e alberata, presso il Monastero di San Pietro Martire, dove verrà impiantata l’area funeraria. Dopo un lungo periodo di prosperità economica e di grande vivacità culturale, nel corso del XVI secolo la componente ebraica della città subisce gli effetti di un netto inasprimento delle politiche papali e delle restrizioni imposte agli ebrei. Nel 1569 papa Pio V emana la Bolla "Hebraeorum gens" e impone la cacciata degli ebrei dallo Stato Pontificio, con eccezione degli abitanti delle città di Roma, Ancona e Avignone. Nello stesso anno, il 29 novembre, il Pontefice promulga un Breve con cui interviene direttamente sulla situazione bolognese, imponendo il passaggio della proprietà del terreno del cimitero ebraico alle monache del Monastero di San Pietro Martire. Il documento pontificio, inoltre, autorizza a “disseppellire e far trasportare, dove loro piaccia, i cadaveri, le ossa e gli avanzi dei morti; di demolire o trasmutare in altra forma i sepolcri costruiti dagli ebrei, anche per persone viventi; di togliere affatto, oppure raschiare e cancellare le iscrizioni ed altre memorie, anche scolpite nel marmo”. Papa Pio V dispone la profanazione delle sepolture e la distruzione del cimitero ebraico di via Orfeo, con l’obiettivo di cancellare ogni traccia della presenza degli ebrei a Bologna. Il ricordo dell’esistenza del cimitero ebraico rimane nelle fonti d’archivio nella dicitura “Orto degli Ebrei”, che si conserva fino al XVIII secolo inoltrato nei Bilanci del Monastero di San Pietro Martire, in cui vengono registrate regolarmente le cifre ricavate dall’affitto del terreno come orto. Le uniche quattro lapidi molto probabilmente superstiti del cimitero ebraico di via Orfeo sono conservate al Museo Civico Medievale di Bologna: lapide di Yoav da Rieti (XVI sec.), lapide di Avraham Yaghel da Fano (1508 ), lapide di Shabbathai Elchanan (1546), lapide di Menachem Ventura (1555).
Le fonti storiche e archivistiche permettono di indicare con precisione il periodo di uso dell’area di via Orfeo come cimitero ebraico. L’Archivio di Stato di Bologna conserva il riassunto dell’atto notarile,datato 8 agosto 1393, con cui Elia ebreo di Orvieto acquista l’appezzamento di terra ortiva e alberata, presso il Monastero di San Pietro Martire, dove verrà impiantata l’area funeraria. Dopo un lungo periodo di prosperità economica e di grande vivacità culturale, nel corso del XVI secolo la componente ebraica della città subisce gli effetti di un netto inasprimento delle politiche papali e delle restrizioni imposte agli ebrei. Nel 1569 papa Pio V emana la Bolla "Hebraeorum gens" e impone la cacciata degli ebrei dallo Stato Pontificio, con eccezione degli abitanti delle città di Roma, Ancona e Avignone. Nello stesso anno, il 29 novembre, il Pontefice promulga un Breve con cui interviene direttamente sulla situazione bolognese, imponendo il passaggio della proprietà del terreno del cimitero ebraico alle monache del Monastero di San Pietro Martire. Il documento pontificio, inoltre, autorizza a “disseppellire e far trasportare, dove loro piaccia, i cadaveri, le ossa e gli avanzi dei morti; di demolire o trasmutare in altra forma i sepolcri costruiti dagli ebrei, anche per persone viventi; di togliere affatto, oppure raschiare e cancellare le iscrizioni ed altre memorie, anche scolpite nel marmo”. Papa Pio V dispone la profanazione delle sepolture e la distruzione del cimitero ebraico di via Orfeo, con l’obiettivo di cancellare ogni traccia della presenza degli ebrei a Bologna. Il ricordo dell’esistenza del cimitero ebraico rimane nelle fonti d’archivio nella dicitura “Orto degli Ebrei”, che si conserva fino al XVIII secolo inoltrato nei Bilanci del Monastero di San Pietro Martire, in cui vengono registrate regolarmente le cifre ricavate dall’affitto del terreno come orto. Le uniche quattro lapidi molto probabilmente superstiti del cimitero ebraico di via Orfeo sono conservate al Museo Civico Medievale di Bologna: lapide di Yoav da Rieti (XVI sec.), lapide di Avraham Yaghel da Fano (1508 ), lapide di Shabbathai Elchanan (1546), lapide di Menachem Ventura (1555).
Antico Cimitero Ebraico - Bologna 
Antico Cimitero Ebraico 
IT-ER-LC-00144 
44.48579807293496 
11.352422833442688 

risorse dalla linked data cloud

DATA

Licensed under Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)