Open data: l'esperienza del Covid su riuso e governance
I dati e, in particolare gli open data, sono stati e continuano a essere i protagonisti per la gestione dell’emergenza Covid-19 in Italia e nel mondo, mostrando come si possa fare open data in modo diverso e soprattutto in modo molto più efficace rispetto a quella che è sempre stata considerata una consuetudine. I dati giornalieri sulla pandemia, risultato di un processo continuo di raccolta, correzione, integrazione, validazione e infine pubblicazione, hanno consentito non soltanto la gestione dell’emergenza da parte del governo e delle amministrazioni locali, ma anche la possibilità di riusare quei dati per monitorare l’evoluzione della pandemia, fare analisi e previsioni, fare giornalismo e informazione.
La “copertura” del dato assieme alla pubblicazione certa e sistematica di dati aggiornati sono due fattori che non solo amplificano le potenzialità dei dati, ma ne rendono appetibile e interessante il riuso.
Open data ad alte potenzialità di riuso necessitano l’adozione di standard attraverso una adeguata governance, ma anche un elevato grado di automazione dei processi. Solo in questo caso infatti si potrà ottenere quella affidabilità nella produzione dati e quella continuità necessaria a fare investimenti sugli open data da parte del mercato e a sfruttare appieno tutte le potenzialità dei dati pubblici.
